Patrimonio culturale, patrimonio di comunità. Come è andata?

Sabato 22 settembre si è tenuto l’evento promosso da Bassi Comunicanti e pensato per proporre una profonda riflessione sul futuro del nostro patrimonio culturale, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. I bassi di Palazzo Cosentini, sede dell’incubatore culturale, sono stati ancora una volta luogo di contaminazione e di sviluppo di idee che si sono propagate fino all’ultimo piano dello storico palazzo barocco.

Nel primo pomeriggio sono stati i laboratori progettati dai partecipanti di Bassi Comunicanti ad animare palazzo Cosentini. In tanti hanno scelto di lavorare il legno guidati da Elisa Gulino e Ilaria Lamacchia di Rinart, altri hanno partecipato al laboratorio di Arte terapia di Emanuela Terranova, altri ancora hanno provato la stampa su tessuto e imparato la tessitura a mano grazie ai laboratori di Ammanoammano e Fatti di segni tenuti da Miranda Cannata e Irene Minissale. Molti i partecipanti al laboratorio Vado a naso di Ci ridiamo su, progetto di comicoterapia che a fine laboratorio ha trasformato i partecipanti in clown, dimostrando come ridere aiuta a sentirsi meglio.

Subito dopo è iniziato l’atteso confronto tra operatori del settore, amministratori e cittadini. Oltre agli interventi programmati di Francesco Mannino (consiglio direttivo di Federculture), Claudia Cantale (Officine Culturali), Florinda Saieva (Farm Cultural Park), Giovanni Gurrieri (Sud Tourism), Armando Antista (Le vie dei tesori) si sono registrati gli interessanti interventi dell’Assessore Giovanni Iacono titolare, tra le altre, delle deleghe Istruzione e Sviluppo di Comunità per il Comune di Ragusa, Maria Monisteri, Assessore alla cultura, turismo e spettacolo del Comune di Modica, Caterina Riccotti, vice Sindaco e Assessore alla cultura, turismo e benessere di comunità e Viviana Pitrolo Assessore all’Urbanistica e Patrimonio e Sviluppo Economico, entrambe del Comune di Scicli. Presente, tra il pubblico, anche Stefania Campo, deputata regionale.

Dopo il racconto delle buone pratiche di cui sono protagonisti gli ospiti invitati, sono stati proposti tre importanti strumenti. Francesco Mannino ha spiegato come l’articolo 151 del nuovo Codice degli appalti possa essere uno «strumento potente per regolare i rapporti tra pubblico e privato superando le concessioni che non sempre permettono processi virtuosi». Claudia Cantale ha raccontato della nuova sfida di Officine Culturali, diventata da poche settimane un’Impresa sociale, mentre Florinda Saieva ha presentato SPAB, Società per Azioni Buone di Farm Cultural Park, uno strumento che mira a raccogliere ri­sor­se eco­no­mi­che e com­pe­ten­ze per la crescita di Favara: «ci siamo chiesti, cosa vo­glia­mo che di­ven­ti que­sta cit­tà? Vogliamo riprogettarla insieme ai cittadini per renderla un luogo migliore di oggi».

Giovanni Gurrieri, dell’associazione Sud Tourism, ha raccontato il grande lavoro svolto in questi anni con Scale del gusto e come con il suo team stia cercando di trasformare un evento in un progetto stabile che animi Ragusa Ibla tutti i giorni. Armando Antista, invece, ha fatto il punto su questa prima edizione di Le vie dei tesori a Ragusa, Scicli e Modica presentando alcuni dati: dopo i primi due weekend la provincia di Ragusa ha fatto registrare il numero più alto di visitatori.

Il pubblico ha risposto numeroso e ha potuto anche visitare la mostra «Resilience Mirror​» di Salvo Alibrio, a cura di Sebastiana Dimartino e Sara Curcio Raiti, promossa dai centri SPRAR della provincia di Siracusa e ospitata per l’occasione a Palazzo Cosentini.

L’evento, inserito nel calendario di eventi dedicato all’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, è stato preceduto da un tavolo di lavoro al quale hanno preso parte i rappresentanti di Bassi Comunicanti, Federculture, Officine Culturali e, per il comune di Ragusa, il sindaco Giuseppe Cassì, gli assessori Giovanni Iacono e Giovani Giuffrida.

“Valorizzazione, Comunità, Sostenibilità sono state le parole chiave di questi incontri sul Patrimonio Culturale, tema che approfondiremo nei prossimi mesi insieme a tutti i possibili attori. Attraverso il progetto Bassi Comunicanti riteniamo di aver dato un nostro piccolo contributo alla valorizzazione di Palazzo Cosentini ed anche a una parte di Ibla: vivendo maggiormente il Palazzo, sono infatti stati ripristinati alcuni servizi, tra cui l’ascensore, indispensabile per l’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno del Palazzo ed anche un possibile “ponte” per rendere accessibile la vicina Chiesa di S. Maria dell’Itria”, dichiara Federica Schembri, project manager del progetto Bassi Comunicanti.